"Non ce la faccio a offrire intrattenimento in un luogo in cui molte persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite". Così Ali Unal, uno dei proprietari del Reina di Istanbul, annuncia la sua intenzione di dire basta ai divertimenti nella discoteca teatro della strage di Capodanno in cui sono morte 39 persone.

"Ho perso i miei amici e i miei clienti lì dentro, non riesco più a farci affari", continua l'uomo, che chiarisce anche di non voler lasciare il mondo dello spettacolo.

Vuole solo cambiare location: "È una questione mentale, ho ancora ben in mente le persone che sono state uccise, come posso fare musica lì dentro?".

Unal ricorda gli attimi della strage: "Quando sono caduto a terra il killer pensava che fossi morto", spiega.

E chiude criticando le autorità turche che non lo hanno mai contattato da quella notte di Capodanno: "Non so se qualcuno ha chiamato Mehmet Kocarslan (l'altro proprietario), ma nessuno ha chiamato me, nemmeno il ministero del Turismo", dice.
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