L'attentatore dell'attacco al Reina di Istanbul è stato identificato.

Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Mavlut Cavusoglu in un'intervista televisiva con l'agenzia di stampa statale Anadolu dopo che ieri, per molte ore, si era diffusa la notizia, poi smentita, che a provocare la morte di 39 persone e il ferimento di altre 70 la notte di Capodanno fosse stato un kirghiso di 28 anni.

Le ricerche dell'uomo sono ancora in corso.

Il ministro non ha indicato il nome del ricercato, che secondo il quotidiano turco Yeni Safak userebbe il nome in codice "Abu Muslim Horasani".

L'uomo, uno straniero, sarebbe arrivato a Istanbul con la moglie 15 giorni prima dell'attacco e, tre giorni prima di entrare in azione, avrebbe inviato la moglie a Konya, nell'Anatolia centrale.

La notte dell'attentato, "Abu Muslim Horasani" avrebbe cambiato otto taxi prima di arrivare al club Reina con due zaini, uno più grande in cui nascondeva l'arma automatica usata per l'attacco, e uno più piccolo.

Avrebbe lasciato uno degli zaini nell'ultimo dei taxi presi per arrivare al Reina e al suo interno, secondo Yeni Safak, la polizia avrebbe trovato il suo telefono cellulare.

Dopo aver ucciso 39 persone all'esterno e all'interno del club, l'uomo si sarebbe diretto nelle cucine, avrebbe cambiato il suo soprabito e si sarebbe mimetizzato tra la folla in fuga

NUOVI ARRESTI - Sale a 40 il numero delle persone arrestate a Smirne, città turca sull'Egeo, con l'accusa di avere legami con l'Is.

Tra gli arrestati si contano nove uomini, 11 donne e 20 minori, in gran parte provenienti da Turkmenistan, Daghestan e Kirghizistan. Tra le persone finite in manette, ci sarebbero i membri di tre famiglie che avrebbero legami con il responsabile dell'attacco della notte di Capodanno a Istanbul. Molti di loro sarebbero arrivati a Smirne da Konya, nell'Anatolia centrale, dove l'attentatore ha soggiornato prima di colpire a Istanbul.

Dopo aver eseguito alcune operazioni a Konya senza successo, la polizia ha trovato stamattina i ricercati nel quartiere Buca, dove sarebbero arrivati circa 15 giorni fa.

LE PAROLE DI ERDOGAN - "La Turchia non si arrenderà al terrorismo e non permetterà che i terroristi sfruttino le differenze nella società provocando la sua polarizzazione".

Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan commentando l'attacco della notte di Capodanno a Istanbul. "Abbiamo - ha detto Erdogan, citato dal quotidiano Sabah - la capacità di far fronte a questi attacchi", che mirano a mettere i turchi gli uni contro gli altri.

"Tutti i cittadini - ha aggiunto - devono affrontare la questione con un approccio responsabile e parlare e agire di conseguenza".

LA TESTIMONIANZA - Intanto la tv satellitare al-Arabiya ha mandato in onda la testimonianza di Hassan Kashoggi, un saudita sopravvissuto alla strage. Secondo l'uomo, che ha raggiunto il ristorante del Reina 40 minuti prima dell'attentato per una cena con la moglie, sarebbero tre gli attentatori, e tra di loro ci sarebbe una donna. "Improvvisamente abbiamo sentito un suono come quello di un tamburo e abbiamo ipotizzato ci fosse una rissa - ha raccontato l'uomo - Erano ben addestrati e non sparavano a caso, ma camminavano tra i tavoli e indicavano i clienti". Dall'accento, inoltre, avrebbe dedotto che gli assalitori non erano arabi.
© Riproduzione riservata