La presidente del Consiglio Giorgia Meloni parteciperà domani in Egitto al vertice internazionale per la pace organizzato al Cairo dal presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, sul conflitto in Medioriente. Ci sarà anche il presidente palestinese Abu Mazen.

Intanto la battaglia contro Hamas si sposta sempre più sul terreno di Gaza e l'invasione della Striscia da parte delle truppe israeliane è data per vicina. Il premier Benyamin Netanyahu, parlando ai soldati della Brigata Golani schierati davanti Gaza con i tank pronti, li ha esortati a «combattere come leoni». «Vinceremo - ha insistito - con tutta la nostra forza». «Ora vedete Gaza da lontano, presto la vedrete dall'interno. L'ordine arriverà», ha annunciato alle truppe il ministro della Difesa Yoav Gallant. «La battaglia si sta spostando sul territorio di Hamas» a Gaza, gli ha fatto eco Yaron Finkelman, comandante del Fronte sud di Israele, l'uomo in prima linea davanti alla Striscia. «Questa guerra - ha spiegato - ci è stata imposta da un nemico spietato che ci ha inferto un colpo significativo. Li abbiamo fermati e bloccati. Li stiamo colpendo duramente e siamo determinati a prevalere sul loro stesso territorio».

Mentre si è infittita la pioggia di razzi che arrivano, anche in contemporanea, dalla Striscia e dal Libano, e nella notte sono stati più di 100 gli obiettivi di Hamas colpiti da Israele a Gaza (tra questi anche un esponente del comando navale di Hamas, Amjad Majed Muhammad Abu 'Odeh, ritenuto da Israele corresponsabile dell'attacco dello scorso 7 ottobre e del massacro dei civili israeliani), Israele fa sapere che è viva la maggior parte delle circa 200 persone rapite dai terroristi di Hamas e portate nella Striscia. «La maggior parte degli ostaggi è viva. A Gaza ci sono anche cadaveri» di persone uccise in Israele e «portate nella Striscia», ha dichiarato l'esercito.

Nel frattempo la visita del presidente Usa Joe Biden a Tel Aviv ha convinto Israele a dare l'ok al passaggio di aiuti umanitari dall'Egitto attraverso il valico di Rafah, a partire da oggi, per la stremata popolazione dell'enclave palestinese. Valico che però, per il momento, resta chiuso. 

Nella Striscia la situazione peggiora di ora in ora con circa un milione di sfollati. I morti sono arrivati a 3.785, inclusi 1.524 minori (molti delle stesse famiglie), con 12.493 feriti. In Israele le vittime sono oltre 1.400 (306 soldati) e il numero di sfollati - dal sud e dal nord sotto il fuoco degli Hezbollah - è stimato in circa 600.000. Le sirene di allarme - che costringono intere aree del Paese a correre nei rifugi - hanno risuonato più volte nel sud e nel centro del Paese, compresa Tel Aviv. 

Il conflitto rischia sempre di allargarsi: nelle scorse ore una nave da guerra della marina statunitense ha abbattuto tre missili lanciati dallo Yemen e diretti a nord. La Uss Carney, un cacciatorpediniere della Marina, secondo i media Usa si trovava nel Mar Rosso quando ha intercettato i tre missili. Non è immediatamente certo se fossero diretti contro Israele ma i ribelli Houthi, sostenuti dall'Iran, hanno espresso sostegno ai palestinesi e hanno minacciato Israele.

Ostaggi liberati

In serata Hamas ha fatto sapere di aver liberato due ostaggi, madre e figlia, anche con cittadinanza americana. Questo - ha detto Hamas - per «dimostrare al popolo americano quanto siano errate le affermazioni di Biden e della sua amministrazione fascista». Hamas ha poi ringraziato la

mediazione del Qatar. Lo riferisce la tv israeliana

 (Unioneonline/D)

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