Il premier israeliano Benyamin Netanyahu è pronto a parlare alla nazione dopo la notte di forti proteste in tutto il Paese contro il licenziamento del ministro della difesa Yoav Gallant, che aveva chiesto il fermo della riforma giudiziaria. Una richiesta di cui si è fatto portavoce oggi anche il presidente Herzog, secondo cui la riforma non fa altro che «indebolire il sistema giudiziario»

Herzog ha fatto appello direttamente al premier, facendo riferimento anche ai disordini avvenuti nel Paese: «Abbiamo assistito a scene molto difficili. Faccio appello al Primo Ministro, ai membri del governo e ai membri della coalizione. Per il bene dell'unità del popolo di Israele, per amore della responsabilità a cui siamo obbligati, ti invito a interrompere immediatamente il processo legislativo» della riforma, ha precisato in una lettera.

È da 11 settimane che gli israeliani sono scesi in piazza a contestare quello che viene considerato un blitz per smantellare la democrazia.

«La spaccatura nella società sta coinvolgendo l’esercito. Questa situazione rappresenta un pericolo grave e imminente per il Paese. Non lo permetterò», ha sottolineato Gallant.

Nel frattempo, i leader delle proteste anti riforma giudiziaria hanno indetto una manifestazione di massa alle 14 (ora locale) davanti alla Knesset a Gerusalemme.

«Non consentiremo alcun compromesso - hanno sostenuto - che danneggi l'Indipendenza della Corte Suprema». Gli stessi hanno chiesto che il ministro Gallant, licenziato dal premier Benyamin Netanyahu, sia riportato alla responsabilità della difesa.

Oggi il governo ha convocato una Commissione che intende modificare il meccanismo di nomina dei giudici della Corte assicurando alla maggioranza politica la preminenza nella scelta. 

(Unioneonline/v.l.)

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