Sono almeno 44 i morti e 150 feriti nel bilancio di un incidente avvenuto poco dopo mezzanotte a un affollato evento religioso israeliano sul monte Meron, in Galilea. 

Alcune persone sarebbero scivolate dalle gradinate trascinando con loro altri partecipanti e innescando una fuga di massa in cui a decine sono rimasti schiacciati.

Si celebrava la festività ebraica di Lag ba-Omer, presso la tomba del rabbino Shimon bar Yochai.

Prime informazioni non confermate parlavano di un cedimento strutturale.

Dei feriti 24 sarebbero in gravissime condizioni.

E le radio israeliane stanno trasmettendo appelli di cittadini in cui si chiedono informazioni sui propri cari dispersi.

Sul luogo della tragedia è arrivato anche il premier Benyamin Netanyahu, che ha proclamato per domenica il lutto nazionale. "Ci uniremo tutti nel dolore delle famiglie e in preghiera per i feriti", ha aggiunto dopo aver finito la visita sul luogo del disastro. "Ci sono state scene strazianti: persone schiacciate a morte, inclusi bambini. Gran parte dei morti ancora non sono stati identificati. E' stato uno dei peggiori disastri nella storia del paese. L'operazione veloce di salvataggio ha evitato un bilancio ancora più pesante".

Molte delle 44 vittime accertate devono ancora essere identificate, ha confermato il ministro della Sicurezza interna Amir Ohana. "Sfortunatamente - ha spiegato - molti dei morti sono senza identità e di conseguenza molte famiglie non conoscono ancora la sorte dei loro cari".

Ohana ha detto che la polizia sta lavorando per sgomberare le strade attorno a Monte Meron e permettere ai pellegrini di tornare a casa.

Come ogni anno in occasione della festività ebraica di Lag ba-Omer (che ricorda la ribellione ebraica del 132 d.C contro le legioni romane) oltre 100 mila ebrei osservanti si sono recati sul monte Meron per pregare sulla tomba Shimon Ber Yochai, un celebre rabbino del secondo secolo d.C.

EPA
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Secondo la tradizione questi è l'autore del testo mistico dello 'Zohar' (lo splendore). Da anni questo evento è il più affollato in Israele, richiamando a volte fino a mezzo milione di persone. L'anno scorso, a causa del coronavirus, era stato annullato. Quest'anno, col miglioramento della situazione sanitaria grazie alla campagna vaccinale, era stato autorizzato, ma con numerose limitazioni che non hanno resistito alla pressione della folla immensa.

Un altro disastro era avvenuto sul monte Meron anche nel 1911. Allora decine di persone morirono nel crollo di un edificio vicino alla tomba del rabbino. 

DISASTRO ANNUNCIATO – L'imminenza di un disastro era stata avvertita con almeno due ore di anticipo dai servizi di soccorso presenti sul posto. Lo riferisce il sito web ortodosso 'Haredim10' che già la scorsa sera - prima che decine di persone fossero schiacciate a morte nella calca - pubblicava testimonianze di fedeli allarmati.

"C'è la sensazione di un pericolo incombente quando si accenderà un falò nell'area della corte rabbinica di Toldot Aharon. Si è creata là una ressa terribile, ci sono spintoni e confusione. Peggio ancora: sul posto c'è solo una uscita molto stretta", scriveva.

Un testimone, citato ieri sera dal sito, avvertiva: "Pazzesco. La polizia consente a migliaia di persone di affluire in un posto già gremito". Ieri sera anche il vice-direttore della rivista ortodossa Mishpahà, Arye Ehrlich, aveva scritto su Twitter: "La uscita dal luogo del falò di Toldot Aharon crea un imbottigliamento al punto che c'è da temere che persone restino schiacciate. C'è un'unica uscita". Due ore dopo i suoi timori si sono realizzati e almeno 44 persone hanno perso la vita. 

(Unioneonline/L)

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