Continuano gli scontri nei territori palestinesi, dopo l'annuncio di Trump che ha deciso di spostare l'Ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme, riconoscendo la Città santa come capitale di Israele.

Nella quinta giornata di proteste a Gaza e in Cisgiordania sono rimasti feriti 146 palestinesi.

Nella notte un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza contro Israele (voleva colpire la città di Ashkelon) è stato intercettato dal sistema Iron Dome, poche ore dopo che i tank e i jet israeliani hanno colpito obiattivi di Hamas.

"Consideriamo l'organizzazione terroristica di Hamas responsabile di questi atti ostili", ha fatto sapere Tel Aviv.

E intanto Trump e Netanyahu restano sempre più soli.

L'Unione Europea ha gelato il premier israeliano, che ieri a Bruxelles si è detto convinto che anche i Paesi Ue sposteranno le loro ambasciate a Gerusalemme. "Può tenere le sue aspettative per gli altri", ha dichiarato senza mezzi termini la Mogherini.

E con la Merkel impegnata in patria per formare il nuovo governo, in questa crisi Macron si è preso la leadership europea e ha ribadito le sue posizioni. Ovvero, no a Gerusalemme capitale dello Stato ebraico e sì ai due Stati: "La pace è in pericolo - ha detto a Netanyahu - chiediamo a Israele un gesto coraggioso verso i palestinesi".

(Redazione Online/L)

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