La furia dell’Iran non si ferma e il Paese continua a giustiziare i manifestanti.

Sono due i nuovi giovani impiccati: Mohammad Medhi Karami e Mohammad Hosseini, 22 e 26 anni. Le vittime facevano parte di un gruppo di 16 persone arrestate per l'uccisione del paramilitare Ajamian: cinque sono stati condannati a morte e altri 11, tra cui tre minorenni, hanno ricevuto lunghe pene detentive, fino a 25 anni. Tutti loro avevano partecipato alla cerimonia in occasione del 40esimo giorno dall'uccisione di un altro manifestante, Hadis Najafir, da parte delle forze di sicurezza.

La Corte Suprema aveva respinto il ricorso di Karami e Hosseini il 3 gennaio e al primo era stato revocato il diritto alla difesa. Lo ha detto il suo avvocato, Mohammadhossein Aghassi, rifiutato dalla corte. Secondo il legale, al giovane non è stato neanche permesso di vedere la famiglia un'ultima volta prima dell'esecuzione.

La notizia delle nuove impiccagioni, che ha fatto il giro dei social, è stata confermata anche dall’agenzia di stampa Mizan Online: «I principali autori del crimine che ha portato al martirio di Rouhollah Ajamian sono stati impiccati questa mattina».

(Unioneonline/v.f.)

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