Teheran apre un nuovo fronte nel braccio di ferro con l'Occidente: il governo iraniano ha infatti annunciato di avere sgominato una rete di intelligence americana attiva nel Paese.

"Diciassette spie addestrate dalla Cia sono state identificate e arrestate in Iran" ha reso noto la testata Farsnews, che ha citato il direttore generale del dipartimento di controspionaggio del ministero dell'Intelligence.

Nei confronti degli arrestati sono già state emesse alcune condanne a morte, e l'accusa è di avere spiato centri sensibili nel Paese.

Farsnews, che è vicina ai Pasdaran, definisce l'arresto il secondo colpo dell'intelligence iraniana alla Cia.

"Quali sanzioni potrebbe imporre Londra che non siano già in atto?" ha commentato il capo del Consiglio strategico iraniano per le Relazioni internazionali, Kamal Kharazi, alla notizia, circolata nella giornata di ieri, che Londra potrebbe imporre sanzioni a Teheran in risposta al sequestro della petroliera Stena Impero.

"Speriamo che gli inglesi dispongano il dissequestro della petroliera iraniana - ha quindi aggiunto Kharazi - e che l'iter legale in Iran porti al dissequestro della petroliera britannica".

LA SMENTITA DI TRUMP - Sulla notizia è arrivata, in giornata, la secca smentita di Trump, che via Twitter ha spiegato: "La notizia che l'Iran ha arrestato spie dalla Cia è totalmente falsa. Zero verità. Solo bugie e propaganda (come l'abbattimento di un drone)".

Secondo il presidente americano annunci falsi come questo da parte di Teheran testimoniano "un regime molto indebolito che non ha idea di quello che deve fare". "La sua economia è morta - ha concluso riferendosi all'effetto delle nuove sanzioni Usa - l'Iran è un completo disastro".

(Unioneonline/v.l.)
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