L'adulterio in India non è più un reato.

Lo ha stabilito la Corte suprema, che ha definito incostituzionale e cancellato l'articolo 497 del Codice Penale, una norma vecchia 158 anni (risale all'epoca coloniale) che considerava l'adulterio un crimine.

La legge, hanno stabilito i giudici, era discriminatoria sia nei confronti degli uomini che delle donne.

La decisione è arrivata in seguito al ricorso presentato dal 41enne Joseph Shine, uomo d'affari indiano residente in Italia.

"Se l'adulterio è ancora causa di un procedimento civile come il divorzio, non può essere un reato penale", ha affermato il presidente della Corte Dipak Misra. ""Il tradimento - ha aggiunto - può non essere la causa di un matrimonio infelice, ma la sua conseguenza".

Solo l'uomo poteva denunciare l'amante della moglie, non altrettanto poteva fare la donna.

Una decisione storica quella odierna, che si inserisce nel solco di altre sentenze che stanno sancendo in India l'affermazione dei più elementari diritti civili. Poche settimane fa la Corte ha abrogato un'altra legge risalente all'epoca coloniale: quella, varata 157 anni fa, che puniva i rapporti omosessuali.

(Unioneonline/L)

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