Il principe indiano Manvendra Singh Gohil, ultimo erede e primo omosessaule dichiarato di un’antica dinastia di Maharaja induisti, ha annunciato di aver messo a disposizione un terreno di 7mila ettari su cui pensa di aprire il primo centro di aiuto per la comunità Lgbt del Paese che hanno subito ritorsioni o persecuzioni a causa del loro orientamento sessuale.

Questo dopo la sentenza della Corte Suprema che ha invitato il governo a riconsiderare le rigide regole e norme penali contro l'omosessualità: un retaggio del colonialismo britannico, ripristinato nel 2013 con una legge risalente alla fine dell'Ottocento.

Manvendra Singh Gohil è stato diseredato dalla propria famiglia dopo aver dichiarato pubblicamente di essere gay.

Oltre dieci anni fa ha creato un fondo per difendere i diritti delle persone Lgbt e ora ha messo a disposizione la sua reggia per ospitare le vittime di discriminazione.

"Ciò che è naturale per uno – hanno scritto i costituzionalisti che si sono occupati del caso - potrebbe non essere naturale per gli altri".

(Unioneonline/m.c.)
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