I sommozzatori hanno recuperato a Mumbai i primi due cadaveri dei marinai che si trovavano all'interno del sottomarino Ins Sindhurakshak al momento delle improvvise esplosioni e dell'incendio, mercoledi' scorso 14 agosto, che lo hanno affondato. Lo riferisce Ndtv. Al momento dell'incidente nell'unita' c'erano 18 marinai, fra cui tre ufficiali. La Marina indiana non ha fornito un bilancio di vittime, con la speranza che qualcuno all'interno del sottomarino abbia potuto mettersi al riparo.

Subito dopo aver portato alla superficie i primi due cadaveri, i sommozzatori hanno localizzato un terzo corpo, pure riportato all'esterno. Un portavoce della Marina indiana ha indicato che i resti dei marinai sono sfigurati e resi irriconoscibili dalle gravi ustioni riportate. Per questo una identificazione potra' essere fatta solo sulla base di un'analisi del Dna. L'interno del sommergibile e' completamente devastato dalle esplosioni e dall'incendio e questo rende il lavoro dei sommozzatori estremamente arduo

LA STORIA - In un momento in cui sta cercando di rafforzare la presenza nell'oceano Indiano, la Marina indiana ha subito ieri un duro contraccolpo con la perdita di un sommergibile distrutto da un'esplosione che ha causato la morte di 18 marinai e listato a lutto le celebrazioni del Giorno dell'Indipendenza di domani. L'incidente è avvenuto dopo la mezzanotte in un porto a Mumbai dove si trovava il sottomarino di fabbricazione russa Ins Sindhurakshak acquistato 25 anni fa, ma ammodernato di recente con la dotazione di un nuovo sistema di missili da crociera. Il ministro indiano della Difesa, A.K. Antony, ha parlato di una "scioccante tragedia" e ha offerto le condoglianze alle famiglie delle vittime, tra cui ci sono tre ufficiali. I sommozzatori non hanno però abbandonato le speranze di trovare superstiti e sono ancora al lavoro nel tentativo di entrare nei comparti stagni dove potrebbero essere intrappolati i marinai dopo l'affondamento dell'unità. Tuttavia il comandante della Marina, l'ammiraglio D.K Joshi, giunto sul posto, ha detto ai giornalisti che "bisogna prepararsi al peggio". Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, ci sarebbero state due esplosioni in rapida successione all'interno dell'unita navale che era carica di armamenti, carburante e ossigeno liquido. Quasi nello stesso momento é scoppiato l'incendio. Le televisioni hanno mostrato le immagini del sottomarino trasformato in una palla di fuoco. Gli scoppi hanno aperto una breccia dello scafo causando l'affondamento. "Non possiamo escludere l'ipotesi del sabotaggio - ha dichiarato l'ammiraglio Joshi - anche se al momento non ci sono elementi a supporto di questa ipotesi". Soltanto quando sarà tirato fuori dall'acqua, si potrà forse risalire alle cause delle misteriose deflagrazioni. Il sommergibile fa parte di una commessa di dieci unità acquistate tra il 1986 e il 2000 dalla Russia, uno dei principali fornitori di armamenti dell'India. Dopo un incendio nel 2010, che aveva provocato la morte di un marinaio, era stato inviato nei cantieri navali Zviezdotchka di Severodvinsk (Russia settentrionale) per interventi di manutenzione e ammodernamento. Secondo i media indiani si tratta di uno dei più gravi incidenti che ha colpito la Marina indiana impegnata a colmare il grande divario militare nei confronti della potenza cinese e a contrastare la crescente influenza di Pechino nell'oceano Indiano, che sta preoccupando anche gli Stati Uniti. Appena due giorni fa era stata messa in acqua la portaerei Ins Vikrant, la prima disegnata e costruita dall'India, con una solenne cerimonia in un cantiere navale di Kochi (in Kerala). La scorsa settimana, la Marina indiana aveva messo a segno un altro importante primato con l'attivazione del sistema di propulsione del primo sottomarino nucleare Arihant, una pedina cruciale nella strategia di espansione nell'oceano Indiano.
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