Un nuovo virus simile a quello dell'influenza H1N1, responsabile della pandemia del 2009, è stato scoperto in Cina, nell'ambito di un progetto di sorveglianza avviato da anni per scovare sul nascere virus particolarmente pericolosi.

Il virus è tornato ad utilizzare l'organismo dei maiali per modificarsi, imparando così ad aggredire l'uomo.

Pubblicata sulle riviste dell'Accademia delle Science degli Stati Uniti, la scoperta è delle Università agrarie di Pechino e Shandong, assieme ai Centri cinesi per il controllo delle malattie.

I gruppi di ricerca hanno esteso il lavoro di sorveglianza agli esseri umani impiegati negli allevamenti, scoprendo la presenza di anticorpi nel 10% di un campione di circa 300 persone. Ciò significa, spiegano, che il virus sa aggredire l'uomo ma ancora non ha fatto il passo successivo, gli manca la capacità di trasmettersi da uomo a uomo. La ricerca non descrive i sintomi né le manifestazioni cliniche.

Per l'esperto di malattie infettive Giorgio Palù si tratta di un "lavoro atteso e importante" che "descrive un virus potenzialmente pandemico".

Anche l'epidemiologa Stefania Salmaso parla di un "importante lavoro di sorveglianza". Il virus, specifica, al momento "non crea preoccupazione, ma riporta al discorso delle minacce alla salute umana dal mondo animale, è un'allerta che ci riporta all'importanza di avere un aggiornamento dei piani pandemici".

Aggiornamento già sollecitato nel 2018 dall'Oms. Ma inutilmente, tanto che il mondo intero si è trovato impreparato di fronte al Sars-CoV2. "Ora - afferma Salmaso - non ci sono più scuse per rimandare l'aggiornamento di un piano pandemico condiviso".

(Unioneonline/L)
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