Ha vinto la causa e dopo quasi vent'anni di prigionia sarà finalmente libera.

Al centro di questo singolare caso giudiziario c'è Cecilia, una scimpanzè dello zoo di Mendoza, in Argentina. Dopo la morte dei suoi due compagni, era sola nella sua cella. Una circostanza che aveva indotto alcuni esponenti di un'associazione animalista locale ad aprire un contenzioso per conto della scimmia, considerata "depressa dalla solitudine, in pochi metri di spazio", affinché venisse liberata.

Una battaglia legale durata anni e che si è conclusa solo pochi mesi fa con una sentenza storica: per la prima volta il giudice del tribunale di Mendoza Maria Alejandra Mauricio ha deciso di applicare per un animale il cosiddetto "habeas corpus", il principio giuridico che salvaguarda l'inviolabilità della persona.

"Non è possibile negare che questi grandi primati, come gli scimpanzé, sono esseri senzienti, e per questo soggetti a diritti non umani. Come quello fondamentale a nascere, vivere, crescere e morire nell'ambiente proprio alla loro specie", si legge nella decisione del giudice.

Ora Cecilia verrà trasferita in una grande riserva in Brasile, dove vivrà libera insieme ad altri cinquanta scimpanzè.
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