Oltre 1,8 miliardi di sterline, ovvero più di 2 miliardi di euro. È l’esorbitante cifra cui ammonterebbe il patrimonio di re Carlo III, fra le fortune consolidate in passato in veste di erede al trono e quelle ereditate alla morte di sua madre, la regina Elisabetta.

A calcolarla è un'analisi condotta del quotidiano britannico The Guardian, che include nei propri calcoli il valore attribuito a residenze storiche, gioielli, veicoli di rappresentanza e opere della sterminata collezione reale di capolavori d'arte: andando quindi ben al di là della somma di 600-700 milioni di sterline accreditate finora dal sovrano da altre fonti, per ultimo nella tradizionale lista dei britannici più ricchi redatta dal Sunday Times.

A rimpinguare l'entità di questo tesoro, scrive il giornale nella sua edizione online, contribuisce l'immunità fiscale piena garantita al monarca sull'eredità dinastica. Eredità rispetto alla quale non risulta essere stata versata alcuna tassa di successione all'atto del passaggio di consegne della corona a Carlo seguito automaticamente alla scomparsa della 96enne Elisabetta l'8 settembre 2022.

Le indicazioni del Guardian arrivano a un paio di settimane o poco più dalla celebrazione solenne dell'incoronazione formale di re Carlo e della regina Camilla il 6 maggio nell'abbazia di Westminster. E minacciano di creare imbarazzo, alimentando le recenti proteste dei gruppi anti-monarchici, tanto più sullo sfondo della crisi economica e del carovita che continuano a investire in questi mesi milioni di britannici comuni.

Buckingham Palace, tuttavia, mette in discussione questi calcoli. «Sebbene noi non siamo soliti fare commenti sulle finanze private, consideriamo le vostre stime frutto di un mix altamente creativo di suggestioni, supposizioni e dati inaccurati», il commento all’articolo del Guardian di un portavoce di corte.

«I patrimoni del sovrano - ha aggiunto il portavoce – devono restare privati come per qualsiasi altro individuo nel Regno Unito».

(Unioneonline/l.f.)

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