Secondo giorno del viaggio di Papa Francesco in Perù: il Pontefice è in visita a Trujillo, la seconda città del Paese - a 500 chilometri da Lima - che l'anno scorso è stata travolta da El Nino, che ha causato una serie di inondazioni e colpito migliaia di persone.

Il Santo Padre ha celebrato la messa nella spianata costiera di Huanchaco, a cui hanno assistito circa 200mila persone.

In quest'occasione si è scagliato contro il crimine organizzato: "Altre tempeste possono sferzare queste coste e, nella vita dei figli di queste terre, hanno effetti devastanti. Tempeste che ci interpellano anche come comunità e mettono in gioco il valore del nostro spirito. Si chiamano violenza organizzata, come il 'sicariato' e l'insicurezza che esso crea", ha detto Bergoglio.

Ha poi elencato i tanti problemi che affliggono il Paese sudamericano: "La mancanza di opportunità educative e di lavoro, specialmente tra i più giovani, che impedisce loro di costruire un futuro con dignità; la mancanza di un alloggio sicuro per tante famiglie costrette a vivere in zone ad alta instabilità e senza accessi sicuri; come pure tante altre situazioni che voi conoscete e soffrite, che come le peggiori inondazioni abbattono la mutua fiducia, tanto necessaria per costruire una rete di sostegno e di speranza".

"Voglio dirvi - ha aggiunto il Papa -: non c'è altra via d'uscita migliore di quella del Vangelo, e si chiama Gesù Cristo. Riempite sempre la vostra vita di Vangelo".

(Unioneonline/s.s.-F)

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