Il Regno Unito ha il suo nuovo sovrano: Carlo III è stato proclamato re con una cerimonia al St James Palace, un rito che precede la vera e propria incoronazione che si svolgerà invece tra qualche tempo, trascorso il periodo del lutto e compatibilmente con il protocollo di organizzazione.

Questa mattina la proclamazione è stata sottoscritta, come prevede il rito, con la firma sul documento stilato per l’occasione. Il re non era presente al rituale, come è stato invece nella seconda parte del giuramento, il primo trasmesso in diretta tv, uno degli elementi che fanno intuire gli elementi di novità importanti per la nuova monarchia.

IL RITO – Abito scuro, anticipato dai componenti del consiglio, nella sala del trono è entrato re Carlo III: “È mio dovere annunciarvi con dolore la morte della mia amata madre, so quanto profondamente voi siate empatici nei miei confronti per questa perdita irreparabile. Le condoglianze sono per me di grande consolazione e questo affetto ha sopraffatto tutti noi – sono state le prime parole - Mia madre ha dato un esempio di amore per tutta la vita. Il suo regno è stato senza precedenti per durata e devozione e anche ora che la piangiamo ringraziamo per la sua vita”.

“Sono consapevole di questa grande eredità e delle responsabilità e dei doveri della sovranità che ora sono passati a me e nell’accettarli mi sforzerò di seguire l’esempio che mi è stato dato. So che sarò sostenuto da affetto e lealtà delle persone che sono stato chiamato a governare e nell’ambito dei miei doveri verrò guidato dal consiglio, sono molto incoraggiato anche dal sostegno costante della mia adorata moglie. Dedicherò a questo compito ciò che rimane della mia vita e prego per l’aiuto di Dio onnipotente”.

Per la sicurezza della chiesa della Scozia, “sono pronto a sottoscrivere il giuramento” alla prima opportunità, poi la formula: “Io, Carlo III, prometto e giuro che manterrò in maniera inviolabile e preserverò la religione come stabilita dalle leggi fatte in Scozia nel perseguire sempre e nel mantenere la sicurezza della Chiesa presbiteriana, che Dio mi aiuti”.

Il re ha accettato di fronte all'Accsession Council l'atto di proclamazione che certifica la sua successione alla regina Elisabetta, firmando i documenti relativi, controfirmati a seguire da varie figure istituzionali inclusa la regina consorte Camilla.

Carlo III ripeterà le stesse parole nella City di Londra, che ha una giurisdizione particolare, come farà poi in Scozia, Galles e Irlanda del Nord.

LA FESTA – Urrà della gente presente, fanfare di trombe e salve di cannone sono state sparate in tutto il Regno Unito quando è stata data lettura pubblica dell'atto di proclamazione di Carlo III.

Il banditore ha letto la formula di rito con voce squillante, mentre reparti d'onore in alta uniforme si sono schierati nel cortile del palazzo, adiacente a Buckingham Palace. Alla fine ha lanciato l'urrà per il nuovo re. 

Le salve di cannone (Ansa)
Le salve di cannone (Ansa)
Le salve di cannone (Ansa)

Il primogenito della regina Elisabetta, morta due giorni fa a 96 anni, di cui 70 trascorsi sul trono, arriva alla corona alla soglia dei 74 anni (che compirà a novembre), accanto alla moglie Camilla, che acquisisce il titolo di regina consorte.

Ieri pomeriggio la coppia è arrivata da Balmoral e si sono fermati a salutare molte persone che hanno voluto stringere loro la mano. In mattinata erano risuonate le campane a morto nel cuore di Londra e 96 salve di cannone, una per ciascuno degli anni vissuti dalla regina Elisabetta, morta due giorni fa.

Il feretro verrà esposto prima a Edimburgo per 24 ore, poi nel palazzo di Westminster, per 5 giorni; e infine il funerale di Stato fissato per lunedì 19 settembre.

Ma oggi è il giorno del re, che ha avuto parole di grande emozione per la madre nel suo primo discorso alla nazione: "Mi rivolgo a voi con un sentimento di profonda tristezza e di dolore", ha detto in tono pacato a milioni di spettatori, non senza indirizzare un "grazie" in mondovisione alla sua "amata mamma". Impegnandosi a "servire" a sua volta il Regno "per tutta la vita": "con lealtà, rispetto e amore", radicato al pari della madre nella fede della Chiesa anglicana, ma a prescindere dal credo o dalle convinzioni di ciascuno dei suoi sudditi.

(Unioneonline/s.s.)

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