Serghei Khadzhikurbanov, uno dei cinque condannati per aver preso parte all'uccisione della giornalista Anna Politkovskaya, è stato graziato e rimesso in libertà dopo essersi arruolato e avere combattuto in Ucraina.

L’uomo ha riacquistato la libertà dopo avere servito sei mesi al fronte, ha confermato il suo avvocato, Alexei Mikhalchik, alla testata Rbc.

Dopo questo periodo, ha scelto di firmare un contratto per rimanere nelle forze armate. Khadzhikurbanov, un ex agente del dipartimento per la lotta contro la criminalità organizzata, era stato riconosciuto come uno degli organizzatori dell'omicidio di Politkovskaya, avvenuto a Mosca nel 2006, ed era stato condannato a 20 anni di reclusione per il suo coinvolgimento. Avrebbe dovuto finire di scontare la pena nel 2034.

«Penso che in un certo senso, giustizia sia stata fatta, perché credo che Khadzhikurbanov non fosse coinvolto nell'uccisione di Anna Politkovskaya», ha aggiunto l'avvocato.

Giornalista investigativa del quotidiano Novaya Gazeta, famosa per le sue inchieste sulla guerra russa in Cecenia, Anna Politkovskaya fu uccisa nell’ascensore del suo palazzo.

Serghei Khadzhikurbanov avrebbe fornito supporto logistico al delitto. Al processo per omicidio del 2014, Rustam Makhmudov è stato condannato all'ergastolo per aver premuto il grilletto. Anche lo zio Lom-Ali Gaitukayev è stato incarcerato a vita. I due fratelli di Makhmudov, Dzhabrail e Ibragim, sono stati condannati a 14 e 12 anni di colonia penale.

Il mandante del delitto non è mai stato individuato.

(Unioneonline/D)

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