"L'ho ucciso in uno scatto d'ira mentre giocavo alla playstation".

E' la sconcertante confessione del 23enne accusato dell'omicidio del figlio di sette settimane in Australia, l'anno scorso. L'uomo, Joseph William McDonald, ha raccontato che mentre era impegnato in una sessione del gioco, il bambino lo ha "interrotto" scoppiando a piangere.

A quel punto lo ha colpito con forza. La madre, che era in cucina, ha sentito il bambino urlare ed è accorsa terrorizzata. "Non è successo niente", le ha detto il 23enne. Ma il bambino non stava bene, era evidente, e così la donna ha deciso di portarlo in ospedale.

Qui i medici gli hanno riscontrato una lesione al tronco spinale conseguente a un trauma da aggressione. I sanitari hanno fatto il possibile per salvarlo, ma in pochi giorni le sue condizioni si sono aggravate fino alla morte.

Il 23enne a quel punto ha continuato a mentire, sostenendo di aver accidentalmente premuto troppo forte dietro la nuca del bambino. Ma le analisi hanno dimostrato che il colpo non poteva essere attribuibile a un incidente. L'uomo è attualmente in carcere, il processo è in corso.

(Unioneonline/D)
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