"Sposteremo l'ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme".

Lo ha dichiarato Eduardo Bolsonaro, figlio di Jair Bolsonaro, presidente del Brasile. L'annuncio è arrivato nel corso della commissione per gli affari esteri e la sicurezza del Paese sudamericano.

Alla base della scelta ci sarebbero impegni commerciali: "Ho parlato con mio padre e mi ha confermato che l'impegno resta valido. Lo farà".

Non è la prima volta che il capo di Stato brasiliano e il suo entourage palesano questa volontà, prendendo ad esempio l'analoga scelta dell'amministrazione Usa targata Donald Trump, che nel 2017, aveva deciso di riconoscere come capitale dello Stato ebraico non più Tel Aviv, bensì Gerusalemme, città sacra, oltre che per i cristiani, anche per i musulmani e, dunque, per i palestinesi.

Una mossa, quella americana, che aveva innescato duri scontri in Medioriente.

Bolsonaro lo aveva chiarito anche durante la campagna elettorale spiegando che "Israele è un Paese sovrano. Se decide qual è la sua capitale noi concordiamo. L'ambasciata palestinese è costruita troppo vicino al palazzo presidenziale, motivo per cui intendiamo spostarla".

Finora, oltre agli Stati Uniti, solo il Guatemala ha optato per la stessa scelta.

(Unioneonline/M)
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