Un grave scandalo di pedofilia che sta scuotendo la Norvegia, paese da sempre noto per gli alti standard etici e i severi controlli di polizia in tema di abusi sessuali.

A finire nel mirino della magistratura è l'ex ministro Svein Ludvigsen, accusato di aver abusato di tre giovani stranieri minorenni promettendo loro, in cambio di prestazioni sessuali, aiuto nell'ottenimento dello status di rifugiati e migranti.

I fatti, come comunicato dal procuratore Tor Borge Normo da Oslo, risalgono a diversi anni fa, quando Svein Ludvigsen era prefetto nella regione settentrionale di Tromso. Approfittando del suo ruolo di potere, aveva promesso ai tre giovani aiuti significativi nell'accoglimento delle loro richieste di asilo, esigendone in cambio, e addirittura per anni, la totale disponibilità sessuale.

Ad aggravare oggi la sua posizione anche il fatto che uno di questi giovani soffre di seri disturbi mentali.

Gli stupri venivano compiuti nell'abitazione di Ludvigsen così come in stanze d'albergo, nello chalet di campagna del politico, addirittura nei locali pubblici della Prefettura.

Ludvigsen era stato scoperto e arrestato all'inizio dell'anno, e rimesso poi cinque settimane dopo in libertà provvisoria in attesa di giudizio.

Da parte sua il totale respingimento di ogni accusa, ma secondo polizia e magistratura le testimonianze delle vittime lo inchiodano.

(Unioneonline/v.l.)
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