L'attacco di questa notte messo in atto dall'esercito americano nei confronti di una base aerea siriana di Shayrat, nella provincia di Homs, con il lancio di 59 missili Tomahawk, è una risposta a quello che non può che essere giudicato un crimine di guerra. Con queste parole il primo ministro italiano Paolo Gentiloni ha parlato stamattina a palazzo Chigi, riferendosi all'attacco con armi chimiche sferrato dai militari siriani a Idlib e aggiungendo che il presidente Bashar al-Assad "è responsabile" di una manovra di guerra "vietata dalle convenzioni internazionali che non può essere circondata dall'indifferenza". E chi fa uso delle armi chimiche "non può contare su attenuanti o mistificazioni".

In questo caso in particolare - ha detto ancora - "l'Italia è sempre stata convinta che la soluzione vada ricercata nel negoziato sotto l'egida delle Nazioni Unite. Questa è sempre stata la nostra posizione", condivisa con altri leader europei come François Hollande e Angela Merkel.

"L'azione di questa notte penso che debba non ostacolare, ma accelerare il negoziato".

© Riproduzione riservata