A 365 giorni dalla sua elezione a presidente della Repubblica francese, per Emmanuel Macron è già tempo di bilanci.

Eletto con il 66% dei consensi, contro la leader del Front National Marine Le Pen in quello che lui stesso ha definito "un voto contro l'estremismo", il leader del movimento "En Marche!" è approdato un anno fa all'Eliseo.

Un primo anniversario che è stato preceduto da una grande manifestazione, che si è tenuta due giorni fa a Parigi, contro le sue riforme, in particolare in tema di lavoro e politiche economiche, che ha visto sfilare nella Capitale migliaia di persone, tra imponenti misure di sicurezza.

Il corteo è stato organizzato dalla sinistra radicale di France Insoumise, guidata da Jean Luc Melenchon, e a cui si sono uniti Partito Comunista, organizzazioni sindacali e associazioni.

La popolarità di Macron è data in calo anche nei sondaggi: l'azione del presidente viene giudicata positivamente da circa il 45% dell'elettorato, secondo un'inchiesta Ipsos-Sopra Steria per il Centre de recherche de Sciences Po (Cevipof), la Fondation Jean-Jaurès e il giornale "Le Monde".

Una percentuale che mostra comunque una migliore tenuta del presidente rispetto ai predecessori, François Hollande e Nicolas Sarkozy, che a un anno dall'inizio del mandato avevano sperimentato un'erosione molto più rilevante dei consensi (30%).

Secondo l'analista Jérôme Fourquet, il calo dei consensi non sarebbe omogeneo, spiega ancora l'analista: "Si ritrovano le due Francia che si erano opposte alle presidenziali: una Francia delle classi medie e delle classi alte da una parte, una Francia periferica e popolare dall'altra. Se in media perde 18 punti percentuali di popolarità, Macron ne perde appena 5 tra gli imprenditori e 9 tra i quadri superiori. Una cifra che sale a 18 nelleclassi medie più alte, e a 25 tra operai e impiegati".

(Unioneonline/F)

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