Non c'è pace per i candidati alle presidenziali francesi.

Il leader dei Républicains, François Fillon, è formalmente indagato per "sospetti di malversazione" e appropriazione indebita di fondi in relazione ai presunti impieghi fittizi assegnati alla moglie Penelope e ai due figli.

Lo ha riferito "Le Canard Enchainé", il settimanale satirico che ha scoperchiato il cosiddetto "Penelopegate", sul suo profilo Twitter.

La notizia è stata poi confermata anche dai legali di Fillon ai media francesi.

La vicenda riguarda il presunto impiego fittizio in Parlamento di Penelope, moglie del candidato conservatore, assunta e stipendiata come assistente del marito per oltre 500mila euro.

Quel lavoro, secondo alcuni media, era in realtà fittizio. L'indagine si è poi allargata anche ai figli.

Fillon ha sempre respinto le accuse al mittente, adombrando complotti giornalistici tesi a screditarlo, ma ha anche detto che in caso di indagine formale avrebbe ritirato la candidatura.

L'INDAGINE SU UN VIAGGIO DI MACRON - Intanto anche Emmanuel Macron finisce nel mirino della procura: sotto inchiesta in particolare c'è ora un viaggio del candidato centrista in corsa all'Eliseo, fatto a Las Vegas nel gennaio 2016.

All'epoca il leader di En Marche! era ministro dell'Economia di François Hollande. Nella città americana si era rivolto a una platea di imprenditori e dirigenti per quella che è stata definita una "operazione seduzione" voluta da Business France, organismo di promozione di start-up dipendente dall'esecutivo.

Un incarico che, dice l'ufficio anticorruzione francese, potrebbe essere "favoritismo". "Macron non è coinvolto direttamente" dicono dall'entourage.

Anche la terza aspirante erede di Hollande, l'europarlamentare Marine Le Pen, è nei guai con la giustizia per dei finti collaboratori del suo partito, il Front National, a Bruxelles.
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