In Repubblica del Congo è stato sventato quello che è stato ribattezzato il "Colpo di Stato divino".

Un tentativo di golpe messo in atto da una sette religiosa guidata da Zacharie Badiengila, alias Ne Muanda Nsemi, ex deputato, autoproclamatosi presidente.

Nsemi è accusato di "ribellione", "attacco alla sicurezza dello Stato" e "incitamento all'odio tribale" ed è ritenuto responsabile delle violenze dei giorni scorsi nella provincia di Kongo. Il suo arresto è avvenuto dopo uno scontro di quasi un'ora tra la polizia e i suoi seguaci, secondo quanto riferito dalle forze di sicurezza. Un testimone ha riferito di aver udito colpi e detonazioni di gas lacrimogeni.

L'arresto del "guru" e dei suoi sodali è avvenuto a Kinshassa, dopo un sanguinoso scontro a fuoco, nel quale hanno perso la vita otto persone.

Prima della resa, decine di seguaci del movimento di Nsemi, il Bundu Dia Kongo, avevano sfidato le forze di sicurezza, che avevano circondato la residenza dell'ex deputato nella capitale.

Le autorità riferiscono di aver tentato di convincerlo a consegnarsi ma che "dopo diversi negoziati falliti" è stato sferrato l' attacco.

Oltre alle vittime, si registrano decine di feriti, tra cui lo stesso Nsemi, portato in ospedale, mentre sono 168 le persone arrestate, tra cui otto donne.

(Unioneonline/l.f.)
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