È in via di sperimentazione clinica, in Australia, un nuovo trattamento per il Covid-19 che si basa sul trasferimento di anticorpi da una persona all'altra e promette di ridurre di oltre il 70% il rischio di ospedalizzazione, aiutando in particolare chi non si può vaccinare per ragioni mediche.

Come spiegato dai ricercatori del Kirby Institute dell’University of New South Wales, gli anticorpi neutralizzanti, che aiutano a combattere il virus, hanno un ruolo critico nel risparmiare il ricovero ai pazienti positivi. Tali anticorpi sono tipicamente acquisiti tramite la vaccinazione, ma lo studio mostra che gli anticorpi possono essere trasferiti da un donatore a un'altra persona.

I risultati preliminari pubblicati sul sito dell'Istituto mostrano che gli anticorpi possono essere prelevati da un vaccinato o precedentemente contagiato, o anche prodotti in laboratorio, e somministrati al paziente. Si tratterebbe di "un'ottima notizia" per le persone “che non si possono vaccinare per ragioni mediche", scrive la responsabile della ricerca, Eva Stadler dell'Infection Analytic Program dell'Istituto. "Il trattamento si sta dimostrando efficace nel prevenire una malattia grave per questo gruppo, quando effettuato presto nell'infezione, e può essere una maniera alternativa per potenziare l'immunità al virus – aggiunte – Se si tratta il paziente appena diventa sintomatico, gli si può donare anticorpi sufficienti per proteggerlo da una malattia grave".

(Unioneonline/s.s.) 

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