Nel giorno in cui la Nato si riunisce a Bruxelles, la Corea del Nord ha testato un missile balistico intercontinentale, secondo quanto ha reso noto il presidente sudcoreano Moon Jae-in, esprimendo disappunto al termine della riunione del Consiglio sulla sicurezza nazionale, "per la violazione della moratoria autoimposta da Pyongyang" sui test e delle risoluzioni Onu. 

Il missile, lanciato da Sunan, alle porte di Pyongyang alle 14.34 (ora locale) sarebbe caduto a circa 170 km dalle coste di Aomori, nella zona economica esclusiva (Zee) giapponese e avrebbe coperto la distanza con un'altitudine massima di oltre 6.200 km, pari al lancio più potente fatto dallo Stato dal 2017.

Si tratta di una "violazione della sospensione dei lanci di missili balistici intercontinentali promessa dal presidente Kim Jong-un alla comunità internazionale - ha detto Moon in una nota diffusa dall'Ufficio presidenziale - che pone una seria minaccia per la penisola coreana, la regione e la comunità internazionale. Ed è una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".

Pyongyang aveva ufficialmente sospeso i test di missili a lungo raggio come gesto di distensione verso l'amministrazione Usa di Donald Trump, quando il tycoon e il leader supremo stavano per avviare nel 2018 i negoziati di alto livello sul dossier nucleare falliti nel 2019. 

Intanto la Corea del Sud ha effettuato un ciclo di lanci di missili "strategici" da terra, mare e aria in

risposta al test del vettore balistico intercontinentale fatto dalla Corea del Nord.

(Unioneonline/s.s.)

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