. "Si pronunceranno dei numeri 'magicì sulle riduzioni delle emissioni di gas nocivi e sui finanziamenti da procurare - ha osservato -. Ma alla fine tutto dipenderà dalla somma dei comportamenti di tutti noi, abitanti della Terra, troppo abituati a crederci furbi nello scaricare ognuno la responsabilità sugli altri". "Tempo fa - ha aggiunto - le preoccupazioni ambientali e climatiche a molti sembravano un lusso. Preoccupazioni dei ricchi. Altri erano i problemi dei poveri,che dovevano sopravvivere e soddisfare i bisogni primari. Poi abbiamo capito che le cose stavano diversamente. Quando c'è la siccità o quando ci sono catastrofi ambientali, i poveri sono i primi a soffrire e a morire. Chi sta in luoghi più sicuri o ha più risorse per nutrirsi o proteggersi può superare meglio il peggiorare delle condizioni ambientali. E' per tutti, dunque, ma per i poveri per primi, che dobbiamo curarci dello stato di salute del pianeta".
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