Ha fatto molto discutere l'asta che si è tenuta nei giorni scorsi a Monaco di Baviera, in cui sono stati venduti dei cimeli appartenuti ad Adolf Hitler.

L'asta ha avuto tuttavia uno sviluppo imprevisto: si è infatti appreso che l'acquirente dell'intera collezione (gli oggetti più "preziosi" sono un cappello a cilindro del Fuhrer, un portasigari di Hermann Goering e un vestito di Eva Braun) è un uomo d'affari libanese residente in Svizzera, che ha speso 600mila euro per acquistare gli oggetti e li ha consegnati gratuitamente all'istituzione ebraica Karen ha-Yesod, affinché ne faccia l'uso che ritiene più opportuno.

"Volevo impedire a tutti i costi che quegli oggetti finissero in mani sbagliate", ha spiegato l'acquirente, Abdallah Shatila. "Ho agito spinto da un senso di umanità", ha aggiunto.

La sua azione è stata celebrata da tutta la stampa israeliana, e il presidente dell'associazione dei rabbini europei, Menachem Margolin, che nei giorni scorsi aveva lanciato un appello per impedire lo svolgimento dell'asta, ha parlato di "gesto nobile e commovente".

(Unioneonline/L)
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