Tensione in tribunale tra i genitori di Charlie Gard e il giudice che deve esaminare il caso.

La discussione di oggi pomeriggio all'Alta corte di Londra, in cui era sul tavolo la possibilità di sottoporre il bambino a una cura sperimentale, si è arenata sulle dimensioni della testa del bimbo di 11 mesi, che per vivere è attaccato a un respiratore.

In aula Chris Gard e Connie Yates hanno contestato i dati forniti dai medici, secondo cui il cranio del piccolo non sarebbe cresciuto negli ultimi tre mesi: segno di una mancata attività cerebrale.

Per i Gard, invece, sarebbe aumentato di almeno due centimetri.

"È assurdo che la scienza di questo caso sia minata dall'incapacità di misurare il cranio di un bambino", ha detto il giudice, ordinando che una persona indipendente ripeta la misurazione entro 24 ore.

LA DISCUSSIONE - Momenti di attrito si sono registrati anche quando il magistrato ha fatto riferimento a commenti pronunciati in passato dal padre di Charlie, sul fatto che non avrebbe voluto che il figlio continuasse a vivere nelle sue condizioni se non ci fossero state prospettive di miglioramento.

Ma per i genitori quelle frasi sono state travisate.

"Charlie non sta soffrendo - ha detto la mamma - Se soffrisse noi non saremmo qui a lottare".

Nelle prossime ore si attende la decisione finale.

(Redazione Online/D)

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