Paura a Bruxelles dopo l’attentato terroristico che ha colpito al cuore la capitale dell'Europa causando la morte di due persone e facendo sprofondare la città, e con essa l’intero continente, nel timore di nuovi attacchi.

Ad appena due giorni dall'attentato in Francia che ha causato la morte di un professore e mentre il Medio Oriente è in fiamme, la strategia del terrore torna dunque a colpire, con una dinamica che ricorda quella messa in campo dall'Isis in occasione della partita allo Stade de France nel novembre del 2015.

L’attentatore, dopo una caccia all’uomo durata per l’intera notte, è morto dopo essere stato ferito in uno scontro a fuoco con la polizia. L'uomo è stato identificato da alcuni testimoni in un bar, che hanno poi avvisato gli agenti.

Tunisino richiedente asilo dal 2019 e identificato come Abdesalem Lassoued, 45 anni, conosciuto ai servizi di intelligence federali per la sua radicalizzazione islamica, in un video afferma di aver "vendicato i musulmani" e di essere "un mujahid dell'Isis". «Sono un Mujahid dello Stato Islamico, che vi piaccia o no. Viviamo per la nostra religione e moriamo per questa stessa religione», ha detto nelle scorse ore annunciando l'uccisione di "tre svedesi" al grido di Allah Akbar. 

In passato, come confermato dalle immagini di un video girato nel 2021, Abdesalem Lassoued sarebbe stato anche a Genova e Bologna. Una foto pubblicata sul suo profilo Facebook, ora oscurato, lo ritrae nel capoluogo ligure in piazza Della Vittoria, durante un soggiorno probabilmente mentre si dirigeva in Francia.

Nel capoluogo emiliano, secondo quanto risulta all'Ansa, fu invece rintracciato e identificato dalla polizia nel 2016.

Il ministero dell'interno belga non esclude anche che l'attentatore abbia dei complici. Gli investigatori stanno cercando di rintracciare l'autore del video che riprende l'azione. Secondo alcuni media si sta anche esaminando la possibilità che l'omicida faccia parte di una cellula terroristica

LA RICOSTRUZIONE – L’orrore si scatena nel tardo pomeriggio di ieri, nei pressi di Place Sainctelette, in zona centrale, vicino al canale che attraversa la città non lontano dal quartiere di Molenbeek, da dove partirono proprio gli attacchi terroristici che devastarono Parigi e gettarono la Francia nell'orrore del Bataclan. Due persone, due tifosi della nazionale svedese giunti per assistere alla partita Belgio-Svezia, vengono uccise a colpi di kalashnikov. Tutto accade in pochissimo tempo, poco più di un minuto, verso le 19.15.

In un video che circola sui social network si vede chiaramente un uomo con addosso un giaccone arancione e un casco bianco in testa che si ferma sul marciapiede, lascia cadere lo scooter su cui è arrivato e imbracciando un fucile automatico, probabilmente un Ak-47, inizia a sparare. A questo punto si vede l'uomo entrare nel vicino androne di un palazzo di uffici per inseguire persone in preda al panico. Si sentono altri colpi d’arma, poi si vede il killer che uscendo dall'androne dà il colpo di grazia a una delle vittime per poi risalire sullo scooter e dileguarsi. Sulla matrice terroristica dell'attentato non ci sono dubbi.

Nel giro di poche ore la capitale belga piomba in un'atmosfera surreale. Dopo l'innalzamento al massimo livello di allerta, il centro di crisi nazionale invita la popolazione a restare in casa e non uscire se non per questioni indispensabili. La partita Belgio-Svezia viene sospesa e per paura che l'attentatore potesse colpire ancora tutti gli spettatori vengono bloccati all'interno.

L'evacuazione avverrà nella notte, dopo l'annullamento definitivo del match.

Dalle informazioni raccolte dalle autorità, riferisce l'ambasciatrice d'Italia in Belgio Federica Favi, «pare che si tratti di un lupo solitario. Mi hanno assicurato che nessun italiano risulta al momento coinvolto».

Anche la sede dell'Europarlamento è stata sigillata per ore.

Il primo ministro belga De Croo, il ministro dell'Interno e quello della Giustizia si sono subito riuniti per seguire gli eventi insieme alla cellula di crisi, mentre i servizi antiterrorismo federali hanno preso in mano il caso.

Questa mattina alle cinque un nuovo aggiornamento e la conferenza stampa con il primo ministro belga, Alexander De Croo, che ha confermato le notizie che avevano cominciato a trapelare ieri sera, ovvero che l'attentatore «è di origine tunisina e soggiornava illegalmente in Belgio». Perquisita anche la casa dell’uomo. Nella capitale è scattato il livello 4 di allerta, che indica una minaccia terroristica «grave ed imminente».

A Parigi il ministro dell'Interno Gérald Darmanin ha dato disposizione di rafforzare i controlli alla frontiera tra la Francia e il Belgio.

LE REAZIONI – «Il mio pensiero va alle famiglie delle due vittime dell'ignobile attentato avvenuto a Bruxelles. Il mio assoluto sostegno alle forze di polizia belghe affinché catturino rapidamente il sospettato. Siamo uniti contro il terrorismo», ha scritto su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Il cuore dell'Europa è stato colpito dalla violenza», le ha fatto eco il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha osservato sconsolato che «la nostra Europa è messa a soqquadro» dal «terrorismo islamico». Ancora una volta.

(Unioneonline/v.l.)

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