Sono state condannate a morte le 16 persone accusate per l'omicidio, il sei aprile scorso, di una studentessa 19enne, Nusrat Jahan Rafi.

La giovane era stata bruciata viva per aver denunciato di aver subito molestie sessuali da parte del preside della sua scuola islamica.

Lo riporta la Bbc.

Lo scorso 27 marzo la ragazza si era presentata dalla polizia assieme ad acuni familiari, raccontando che il preside l'aveva invitata nel suo ufficio e toccata più volte in modo inappropriato finché lei non si era data alla fuga.

Pochi giorni dopo, aveva raccontato lei stessa prima di morire, era andata a scuola per sostenere gli esami quando era stata attirata sul tetto dell'edificio dove alcune persone coperte da un burqa le avevano versato addosso del cherosene per poi darle fuoco.

Gravissima, è sopravvissuta per pochi giorni. Poi il decesso.

Tra i condannati ci sono studenti, due politici locali e due amministratori della scuola. E il preside, che aveva dato mandato di ucciderla dopo che lei aveva rifiutato di ritirare le accuse.

(Unioneonline/D)
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