Paolo Gentiloni in visita ufficiale nella Gran Bretagna.

A Londra il premier ha incontrato la sua omologa Theresa May, per un faccia a faccia incentrato innanzitutto sulla Brexit.

"Tra Italia e United Kingdom (Regno Unito) esistono "relazioni antiche e tradizionali", ha detto Gentiloni nella conferenza stampa al termine dell'incontro, "e queste relazioni dovranno essere coltivate anche dopo l'uscita di Londra dall'Ue".

"Una decisione, quella presa dagli elettori inglesi, che rispettiamo, ma che "di certo non ci ha riempito di gioia" e che dovrà ora essere ratificata attraverso un negoziato che il numero uno di Palazzo Chigi ha definito "non semplice", ma "da affrontare in modo amichevole e costruttivo", nell'interesse di tutti i Paesi.

Entrambi i leader hanno poi concordato sul fatto che l'Inghilterra esce dall'Unione "ma non dall'Europa" e rassicurato gli italiani che vivono nel Regno Unito e i britannici che vivono e lavorano in Italia: "I loro diritti acquisiti verranno rispettati".

G7 SENZA PUTIN - Gentiloni ha poi parlato del G7 che l'Italia ospiterà a Taormina. Confermando l'assenza del leader russo Vladimir Putin, a causa delle sanzioni che hanno colpito Mosca dopo la crisi ucraina.

"Da parte della presidenza italiana del G7 non c'è alcun invito a Putin a partecipare. C'è l'esigenza, mentre manteniamo una posizione ferma sui principi, di fare ogni sforzo possibile sul terreno del dialogo. Ma questo non ha a che fare con prospettive di invito che non mi paiono realistiche", ha detto Gentiloni.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche la May: "Sull'Ucraina la Gran Bretagna è preoccupata dalle azioni destabilizzanti della Russia e per il deteriorarsi della situazione umanitaria. La comunità internazionale deve continuare a mantenere le sanzioni alla Russia fino al compimento dell'accordo di Minsk".

Unità di visione e intenti tra Roma e Londra anche per quanto riguarda la cooperazione economica, lotta al terrorismo e stabilizzazione della situazione in Libia.

L'ITER DI BREXIT - Quanto all'iter di Brexit, la visita del premier è arrivata nel giorno in cui la Camera dei Comuni ha dato l'ok definitivo, in terza e ultima lettura, all'uscita del Regno dall'Ue, con un voto favorevole schiacciante: 494 a 122.

Un'approvazione che è premessa fondamentale per avviare le trattative per l'uscita effettiva della Gran Bretagna dall'Unione Europea.

Ora la palla passa alla Camera dei Lord, al cui interno la Brexit è sicuramente meno popolare: in caso di modifiche il testo dovrà tornare alla Camera dei Comuni.

Obiettivo del premier Theresa May è ottenere l'approvazione definitiva entro marzo, in modo da far partire il prima possibile i negoziati con Bruxelles.

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