L'amministrazione Biden ha dato l'ok al controverso progetto di trivellazione petrolifera del gigante ConocoPhillips nel nord-ovest dello Stato dell’Alaska, nonostante il parere contrario e le proteste dei gruppi ambientalisti.

Lo ha annunciato il Dipartimento degli Interni. Il progetto Willow, che vale 8 miliardi, dovrebbe produrre 576 milioni di barili di petrolio in trent’anni, provocando al contempo emissioni per 278 milioni di tonnellate di anidride carbonica, secondo le stime del governo statunitense, equivalenti alle emissioni annuali di 66 nuove centrali elettriche a carbone. L'approvazione finale riguarda tre siti di perforazione (contro i cinque inizialmente previsti dall’azienda) nel National Petroleum Reserve, un'area di 93 milioni di ettari nella circoscrizione del North Slope. Si tratta di terreni di proprietà statale.

Il progetto Willow è stato particolarmente sostenuto dai rappresentanti dell'Alaska in Congresso, dato che apporterà benefici economici alla regione, creando circa 2.500 posti di lavoro e garantendo fino a 17 miliardi di dollari di entrate per il governo federale.

In campagna elettorale Biden aveva promesso di non consentire nuove trivellazioni di petrolio e gas su terreni federali. Critiche alla sua decisione sono arrivate dall’ex vicepresidente Al Gore, secondo cui il piano «non solo metterà a rischio i nativi dell'Alaska e le altre comunità locali, ma è incompatibile con l'ambizione di raggiungere l'obiettivo emissioni zero».

(Unioneonline/F)

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