Almeno 138 persone sono morte in Messico per il consumo di alcol adulterato dall'inizio dell'epidemia di coronavirus, lo hanno fatto sapere le autorità locali.

Gran parte dei decessi è avvenuta nello stato di Puebla, dove circa 80 persone hanno brindato a un defunto dopo aver partecipato al suo funerale bevendo "refino", un brancy di canna tipico della regione, di fattura artigianale. Il iquore era stato preparato con sostanze alternative all'alcol per ridurre i costi.

L'emergenza sanitaria ha portato alla carenza di bevande alcoliche, birra in particolare, favorendo il consumo di bevande fai da te realizzate con alcol di origine discutibile.

I grandi produttori del Paese, come il gruppo Modelo che produce la Corona e l'Heinekein, o marchi come Tecate e Sol, hanno interrotto la produzione a inizio aprile con l'intenzione di riprenderla a giugno.

Morti per alcol adulterato sono state riportate anche negli Stati di Jalisco, Morelos, Yucatan e Veracruz, per un totale di 138 nelle ultime settimane.

In Messico il virus ha infettato, secondo i dati ufficiali, 49.219 persone, causando 5.177 morti.

(Unioneonline/L)
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