Sono numeri choc quelli rivelati da una Commissione d'inchiesta australiana sulla pedofilia nella Chiesa cattolica.

Dal 1980 al 2015 in Australia si sono verificati 4.444 presunti episodi di pedofilia in oltre mille strutture di proprietà del clero.

Nell'indagine, durata quattro anni, è stata calcolata anche l'età media delle vittime: 10 anni e mezzo per le bambine, 11 e mezzo per i bambini, che rappresentano la maggioranza.

Sette preti su 100 dal 1950 a oggi sono stati accusati di pedofilia: 1900 sono quelli identificati come pedofili, mentre 500 non hanno ancora un nome.

"Le vittime denunciano molto tardi", spiega il rapporto della commissione. "Il tempo medio che intercorre fra un abuso e la sua denuncia è infatti di 33 anni".

E le denunce sono "sistematicamente ignorate e i bambini puniti", ha dichiarato il consulente legale Gail Furness. Il quale ha poi puntato il dito contro la Chiesa: "Sulle accuse non ci sono state indagini, i preti e i frati sono stati trasferiti e le comunità in cui sono stati mandati non sapevano nulla del loro passato. Ha prevalso il silenzio e la volontà di coprire i fatti".

Di "numeri scioccanti, tragici e indifendibili", ha parlato invece Francis Sullivan, direttore esecutivo del Truth Justice and Healing Council, l'ente che coordina le attività della Chiesa sulle accuse ai preti di pedofilia. "Come cattolici dovremmo vergognarci", ha concluso.
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