Jamal al-Harith, 50enne di Manchester convertito all'Islam, aveva ricevuto un risarcimento di un milione di sterline dal governo britannico per essere stato "ingiustamente" arrestato con l'accusa di terrorismo. Ma lunedì scorso ha compiuto un attacco suicida in nome dello Stato Islamico a Mosul, in Iraq.

L'ex detenuto britannico era nato con il nome di Ronald Fiddler ed è stato riconosciuto dai familiari nella foto pubblicata dall'Isis nella rivendicazione dell'attentato.

Un passato oscuro e travagliato, il suo: prigioniero dei talebani in Afghanistan che lo consideravano una spia britannica, era stato arrestato nel 2002 dalle forze armate americane perché sospettato di essere vicino al terrorismo e dunque trasferito a Guantanamo a Cuba.

Qualche mese dopo, però, il comandante del campo di prigionia Usa ne aveva autorizzato il rilascio, confermando che il detenuto non aveva nessun legame con al Qaeda o con i talebani.

Tornato libero, al-Harit ha denunciato di aver subito violenze e maltrattamenti durante la detenzione. Di qui la richiesta, accolta, di risarcimento.

Dopo aver incassato i soldi, l'uomo avrebbe però raggiunto la Siria per arruolarsi nello Stato Islamico.
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