Apple si piega alla Cina: il colosso americano consegnerà alla fine del mese di febbraio i dati degli utenti cinesi che utilizzano il servizio iCloud, che consente di salvare e conservare dati quali immagini, video, documenti, email e dati personali.

La società di Cupertino dunque si uniformerà alle leggi locali sulla cybersicurezza, che prevedono che l'azienda californiana sia obbligata a trasferire i dati memorizzati al momento su server statunitensi su altri fisicamente presenti nella Repubblica Popolare Cinese.

Apple non ha scelta, se vuole continuare a operare nel più importante mercato mondiale, qual è quello cinese.

Quest'operazione ha scatenato le proteste delle organizzazioni che si occupano di diritti umani, che temono che attraverso questo sistema il governo possa tracciare i dissidenti.

Alcune settimane fa l'Osservatorio internazionale sulla libertà di stampa "Reporters sans frontièrs" aveva invitato blogger e giornalisti che si trovano in Cina a non usare iCloud per non essere identificati dal governo.

(Unioneonline/F)

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