Non si placano le proteste a Hong Kong, territorio autonomo nel Sudest della Cina, dove migliaia di persone sono nuovamente scese in piazza sfidando il divieto della polizia dopo la maxi protesta di ieri all'aeroporto internazionale della metropoli.

I dimostranti hanno invaso le strade di Yuen Long, quartiere dove domenica scorsa 45 manifestanti sono rimasti feriti a colpi di spranga e bastone nel corso di una aggressione da parte bande criminali. I responsabili non sono stati ancora identificati, ma l'episodio ha contribuito ad innalzare il livello della tensione.

Le autorità hanno chiesto di abbassare i toni e di porre fine ai cortei.

Ma dopo l'episodio di Yuen Long la popolazione continua a riversarsi per le strade con striscioni e soprattutto ombrelli, simbolo della contestazione.

L'ondata di proteste è scaturita settimane fa dalla nuova legge sull'estradizione.

La norma, sollecitata dalla Cina, ha suscitato la collera della gente di Hong Kong perché secondo i detrattori - tra cui le associazioni per i diritti umani e civili - metterà i cittadini in balìa di un sistema giudiziario "non trasparente e politicizzato".

Il governo locale l'ha per il momento "congelata", ma la folla continua la contestazione, per chiedere maggiore democrazia e meno dipendenza da Pechino.

(Unioneonline/M)
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