22 ottobre 2013 alle 19:27aggiornato il 22 ottobre 2013 alle 19:27
"Alberi d'eucalipto dalle foglie d'oro"La scoperta di un team australiano
Un gruppo di ricercatori ha individuato tracce del metallo prezioso su alcuni esemplari della pianta tipica dell'Oceania. Secondo gli esperti potrebbero essere la "spia" di grandi giacimenti auriferi sotterranei.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L'oro non cresce sugli alberi. O invece sì? L'antico adagio potrebbe presto essere rivisitato. Almeno secondo i risultati di alcuni studi effettuati dal Centro ricerche australiano sulle Scienze della Terra, pubblicato di recente sulla rivista Nature Communications. Secondo il team di scienziati guidato da Melvyn Lintern, infatti, l'oro crescerebbe davvero sugli alberi. E precisamente su quelli di eucalipto, tanto cari ai koala. Particelle dell'aureo metallo sono state scoperte nelle foglie di questo tipo di albero, tipico del continente australiano, e potrebbero essere la "spia" di grandi giacimenti sotterranei. Le tracce sono state individuate in tutti i campioni prelevati, ma in concentrazioni maggiori nelle foglie. Successivamente, per comprendere se l'oro assorbito fosse arrivato trasportato dal vento oppure si trovasse già nel terreno in cui erano piantati i fusti, è stato condotto un esperimento in serra, nel corso del quale sono state fatte crescere piantine in terriccio misto a particelle d'oro. Ed è stato appurato che le piante assorbono le particelle dalle radici, in concentrazioni non dannose per la loro esistenza, e le trasportano verso l'alto, soprattutto nelle estremità, come le foglie. In questo modo è stato per la prima volta dimostrato che la presenza delle particelle del metallo negli alberi è dovuta a giacimenti sotterranei. In particolare, gli alberi analizzati dal team di Lintern crescono sopra un deposito d'oro situato a 35 metri di profondità e assorbono le particelle durante i periodi umidi. Nei periodi di siccità, invece, cercano fonti di umidità presenti nel deposito stesso. Considerando che l'individuazione di giacimenti auriferi negli ultimi anni si è ridotta del 45 per cento, il risultato della ricerca potrebbe rivelarsi determinante per lo sviluppo di nuove tecnologie per individuare nuovi "serbatoi" d'oro senza effettuare scavi, costosi e, spesso, devastanti per l'ambiente.
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