«Con il velo islamico non sono me stessa».

La giovane campionessa di scacchi iraniana Sara Khadem, fuggita in Spagna dopo aver partecipato a un torneo internazionale senza l'hijab obbligatorio, ha raccontato la sua verità alla stampa dopo aver lasciato il Paese.

In un'intervista rilasciata, in una «località segreta per motivi di sicurezza», al quotidiano spagnolo El País, la ragazza ha ripercorso la storia della gara “incriminata”: «Al torneo di Almaty avrei indossato l'hijab solo se ci fossero state le telecamere, perché rappresentavo l'Iran. Ma con il velo non sono me stessa, non mi sento bene, e quindi volevo porre fine a questa situazione. E ho deciso di non indossarlo più», ha affermato.

Non ha nascosto neanche la sua preoccupazione per i parenti rimasti in Iran: «Spero che non subiscano rappresaglie perché se c'è qualcuno che deve dare spiegazioni per le mie azioni sono io, non loro, dato che la decisione è stata solo mia». Khadem, che è arrivata in Spagna all'inizio di gennaio con il marito, il regista Ardeshir Ahmadi, e il figlio Sam di 10 mesi, ha spiegato di aver iniziato a pensare di trasferirsi all'estero proprio dopo la nascita del bambino.

«Ho iniziato ad apprezzare il fatto di vivere in un posto dove Sam potesse uscire per strada e giocare senza che noi fossimo preoccupati, e molte altre cose del genere. La Spagna è emersa come l'opzione migliore», ha detto. Ha aggiunto poi che vorrebbe continuare a rappresentare l'Iran nei tornei di scacchi e che intende diventare una streamer online, presentando programmi di scacchi: «Ho avuto questa idea per anni, ma non volevo farlo dall'Iran con il velo», ha concluso Khadem.

(Unioneonline/v.f.)

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