"È stato un errore il modo in cui abbiamo gestito il sistema di avviso in cabina nei 737 Max. Ci sarà maggiore trasparenza, stiamo lavorando per riportare il velivolo nei cieli".

Così l'amministratore delegato di Boeing, Dennis Muilenburg, riferendosi agli incidenti aerei avvenuti in Indonesia ed Etiopia in cui complessivamente sono morte 346 persone.

L'azienda era convinta che in tutti gli aerei venduti fosse attiva la luce di cabina in grado di avvertire i piloti riguardo un malfunzionamento o un problema a bordo. Così non è stato.

Sulla stessa linea il vicepresidente Randy Tinseth: "Sono molto fiducioso riguardo il futuro. Ci sarà maggiore trasparenza e chiediamo scusa alle famiglie delle vittime". Nello specifico la compagnia non aveva acquistato il componente necessario a far funzionare il segnale che avvisa il conducente riguardo le avarie. Una leggerezza fatale che è costata tantissimo.

ETIOPIA - Il volo da Addis Abeba per Nairobi era precipitato lo scorso dieci marzo sei minuti dopo la partenza con dentro 149 passeggeri più nove dell'equipaggio. Fra i morti anche diversi italani: Paolo Dieci, Sebastiano Tusa, Gabriella Viciani, Matteo Ravasio, Pilar Buzzetti, Virginia Chimenti, Rosemary Mumbi e Carlo Spini.

INDONESIA - Il dramma di Giacarta, invece, risale al 29 ottobre 2018 quando un aereo della Lion Air, sui cui viaggiavano 189 passeggeri (tra cui un italiano), non è riuscito a rientrare in aeroporto dopo un problema tecnico.

Entrambi i velivoli erano appunto modelli 737 Max della Boeing.

(Unioneonline/M)
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