"Lo ha fatto perché mi amava". Quel darle fuoco gettandole addosso una bottiglia di benzina, per Ylenia Bonavera era una dimostrazione d'amore del fidanzato.

Sono state depositate oggi le motivazioni della sentenza di condanna a 12 anni di carcere per Alessio Mantineo, che nel gennaio 2017 ha dato fuoco a Ylenia riducendola in fin di vita.

La ragazza si è salvata, ma il bimbo che aveva in grembo - frutto proprio dell'amore con Alessio - non ce l'ha fatta.

Lei subito dopo i fatti aveva accusato il suo ragazzo, salvo poi ritrattare difendendolo a spada tratta.

E il giudice, nelle motivazioni della sentenza, scrive che la ragazza va curata, che quello che lei giudica un atto d'amore era in realtà - come dovrebbe essere evidente a tutti - un tentato omicidio.

"A fronte di donne uccise come in una carneficina, e di donne che lottano per una reale emancipazione, si trovano casi in cui violenza e sadismo vengono apprezzati, per cui essere data a fuoco può essere una prova d'amore moderna", questo sarebbe scritto secondo indiscrezioni di stampa sul provvedimento del gip di Messina.

E ancora: "Lei lo difende perché essere bruciati evidentemente in qualche assurdo caso 'innamora'. E lui diventa di nuovo l'amore della sua vita: la sua ricostruzione è tra il surreale e l'incredibile in un soggetto fragile che avrebbe bisogno di un recupero".

Il provvedimento del gip si chiude con una citazione di Dostoevskij: "A volte l'uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza".

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata