È iniziato il processo di appello a carico di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello (Bergamo) condannato in primo grado all'ergastolo per la morte di Yara Gambirasio.

In tribunale, a Brescia, anche Ester Arzuffi, Laura Bossetti e Marita Comi, madre, sorella e moglie dell'imputato, mentre non saranno in aula i genitori della vittima.

In molti sono convinti della "assoluta innocenza" del carpentiere, accusato di aver caricato Yara sul suo furgone a Brembate di Sopra (Bergamo) il 26 novembre 2010, mentre la ragazzina stava tornando a casa dalla palestra, e di averla poi uccisa.

Il corpo della 13enne è stato ritrovato solo tre mesi dopo in un campo di Chignolo d'Isola, a pochi chilometri dal suo paese.

Bossetti, invece, è stato arrestato nel giugno del 2014 dopo una lunga e complicata indagine condotta dal pm di Bergamo Letizia Ruggeri. Al suo avvocato, durante uno dei recenti colloqui, ha detto di essere certo di "poter finalmente avere giustizia in appello".

L'ARRIVO IN TRIBUNALE - Bossetti si è presentato davanti ai giudici in camicia bianca e jeans, visibilmente dimagrito. Si è accomodato dentro la gabbia, il posto riservato ai detenuti. Il presidente della Corte d'Assise d'appello Enrico Fischetti ha consentito, su richiesta della difesa, che potesse sedersi in prima fila accanto agli avvocati Paolo Camporini e Claudio Salvagni.

Nel passare dalle sbarre alla prima fila, Bossetti ha stretto le mani della moglie Marita Comi.

LE FOTO DEL CAMPO DI CHIGNOLO D'ISOLA - Gli avvocati di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, hanno chiesto l'acquisizione di una chiavetta Usb contenente la foto satellitare (già stampata) relativa al campo di Chignolo d'Isola dove la 13enne di Brembate è stata trovata senza vita il 26 febbraio 2011, tre mesi dopo la sua scomparsa. Secondo quanto trapela, l'immagine non mostra il corpo della vittima e negli intenti della difesa potrebbe costringere l'accusa a modificare la ricostruzione del delitto.

IL PG DI BRESCIA: "ERGASTOLO INECCEPIBILE" - Secondo il sostituto procuratore generale di Brescia, Marco Martani, la sentenza in primo grado che ha condannato all'ergastolo Bossetti sarebbe "ineccepibile", presenterebbe "una motivazione coerente, logica, completa" e darebbe "puntualmente conto delle acquisizioni processuali".

Per il pg è poi "oltre il limite del grottesco l'ipotesi che si sia fatto ricorso ad Hacking Team per la costruzione di un Dna sintetico" per incastrare Massimo Bossetti, come sostenuto dai suoi legali.

Secondo Martani, infine, il profilo genetico della traccia trovata su Yara e quella del muratore di Mapello coincidono in 23 punti.

Di diverso avviso, Bossetti, che ha interrotto la requisitoria alzandosi in piedi ed esclamando: "Non posso stare a sentire quelli che vengono qui a dire idiozie".

(Redazione Online/m.c.)

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