Sono in aumento costante, in Italia, i crimini ai danni di minorenni. E la Sardegna non fa eccezione: nel solo 2021 nell’Isola si sono registrati 156 reati su minori, ben il 34 per cento in più rispetto al 2020.

Sono i dati diffusi da Terre des Hommes basati sulle informazioni del Servizio Analisi Criminale della Direzione centrale Polizia criminale. Per la prima volta, spiega il report presentato in occasione della pubblicazione del dossier “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”, viene superata quota 6mila arrivando a toccare il numero di 6.248 crimini.

Di questi, per il 64 per cento si tratta di episodi “ai danni di bambine e ragazze alimentati dalla violenza sessuale, che registra anch’essa un record assoluto con 1.332 casi, di cui le giovani sono l’88 per cento delle vittime”.

Guardando alla Sardegna, i casi sono cresciuti del 34 per cento: 57 sono riferibili a maltrattamenti (+58% dal 2020) e 37 alle violenze sessuali (+54% dal 2020), queste ultime al 95% su bambine e ragazze (35)”.

I dati per la Sardegna (foto Terre des Hommes)
I dati per la Sardegna (foto Terre des Hommes)
I dati per la Sardegna (foto Terre des Hommes)

La Lombardia, invece, si conferma come la regione con il maggior numero di crimini contro minori: 1175 nel 2021. I reati nelle altre regioni sono stati: 787 in Emilia-Romagna, 571 nel Lazio, 564 in Sicilia, 488 in Veneto, 427 in Piemonte, 405 in Toscana, 359 in Campania, 253 in Puglia, 186 in Liguria, 170 in Calabria, 163 in Trentino-Alto Adige, 152 in Friuli-Venezia Giulia, 114 nelle Marche, 102 in Umbria, 99 in Abruzzo, 47 in Basilicata, 18 in Molise, 9 in Valle d’Aosta.

Il 2021, secondo di pandemia da coronavirus, ha presentato in generale un balzo drammatico dell’8 per cento dei crimini a danno di minori rispetto al 2020 (5.789 casi) e dell’89 per cento dal 2004 (3.311 casi).

La prevalenza delle vittime è in gran parte femminile per tutti quelli che riguardano lo sfondo sessuale.

Ma nei confronti dei minori aumentano anche i reati in ambito domestico, ossia i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che nel 2021 hanno colpito 2.501 giovani, al 54 per cento di genere femminile.

Infine, sempre nel 2021 un terzo delle 20 vittime dei “matrimoni forzati” è risultato minorenne, in particolare il 6 per cento aveva meno di 14 anni e il 27 per cento tra 14 e 17 anni. Le vittime sono per l’85 per cento di genere femminile e per il 64 di origine straniera, mentre il 71 per cento degli autori noti è maschio.

“Dai dati – spiega Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza - emerge un fenomeno non marginale e molto grave per le conseguenze sullo sviluppo psico-fisico delle vittime”.

“È fondamentale lavorare sulla raccolta dati per far emergere gli episodi di violenza che rimangono ancora sommersi – aggiunge Paolo Ferrara, direttore generale di Terres des Hommes -. Tuttavia, dobbiamo anche concentrare il nostro impegno su informazione e sensibilizzazione, perché, non dobbiamo dimenticarlo, le radici della violenza di genere rimangono soprattutto culturali. In questo Terre des Hommes c’è e ci sarà, in un lavoro di squadra con le Forze di polizia, il mondo della scuola e dello sport, con gli ospedali e un network sempre più ampio di associazioni ed enti locali”.

(Unioneonline/s.s.)

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