È un carabiniere del Ros originario della Sardegna l’uomo che ieri sera a Roma, ubriaco alla guida, è piombato su tre agenti della polizia municipale che stavano effettuando i rilievi sul luogo di un incidente.

All’’uomo, 47 anni, è stata ritirata la patente e per lui è scattata anche la denuncia per guida in stato di ebbrezza. In ospedale gli è stato rilevato un tasso alcolemico di 1,9, quasi quattro volte il limite consentito di 0,5.

Nell’incidente sono rimasti feriti tre vigili urbani, un uomo e due donne. Ad avere la peggio l’uomo, un giovane agente di 25 anni da poco entrato nel Corpo della polizia locale di Roma, dove è ancora in prova. Si chiama Daniele Virgili: ha perso molto sangue e i medici dell’ospedale San Camillo, dove è ricoverato in codice rosso, gli hanno dovuto amputare una gamba per salvagli la vita. L’altra è stata salvata ricostruendola con un delicatissimo intervento. In ospedale anche le due colleghe che erano con lui, 54 e 55 anni, una è stata sottoposta a un intervento alla gamba.

L’incidente è avvenuto ieri sera su via Tiburtina, all’altezza del ponte del Grande Raccordo Anulare. I tre agenti del IV Gruppo Tiburtino stavano svolgendo i rilievi di un incidente e avevano messo in atto tutte le misure di sicurezza quando l’auto condotta dal militare sardo li ha travolti. Un impatto violentissimo, tanto che il mezzo dopo averli investiti è andato a schiantarsi contro il veicolo di servizio della polizia locale.

Il carabiniere si è fermato a prestare soccorso, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e lesioni gravissime. Era in ferie e stava tornando da una cena con gli amici.

Tanti i messaggi di solidarietà per gli agenti feriti a partire dal comandante della polizia locale di Roma Mario De Sclavis. «Sono ancora profondamente scosso per quanto accaduto ieri sera. Esprimo la mia vicinanza e solidarietà agli agenti rimasti feriti e alle loro famiglie», ha detto il comandante. «In particolare - ha aggiunto - il mio pensiero va all'agente di soli 25 anni e da poco entrato a far parte del Corpo, che purtroppo versa tuttora in gravi condizioni. Come genitore, mi trovo a condividere questo momento con i familiari con grande apprensione e dolore».

«Il carabiniere rideva»

Amici e familiari di Daniele Virgili puntano il dito contro l’investitore e chiedono giustizia. Secondo quanto riferito da Riccardo Virgili, fratello del giovane agente, il carabiniere rideva, forse non rendendosi pienamente conto di quanto accaduto. «Vedere mio fratello così con questa persona ubriaca che rideva mi ha ucciso», ha raccontato fuori dall’ospedale. «Ieri sera mio fratello mi ha chiamato dicendomi di andare sul posto perché stava morendo. Mi ha detto 'ti voglio bene, per me sei stato un ottimo fratello ma sto morendo. Non vedo più e non sento più le gambe'».

(Unioneonline/L)

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