"E' sempre di grande significato ritrovarsi nel bunker, un luogo di grande valenza simbolica, dove lo Stato ha assestato importanti colpi alla mafia".

Sergio Mattarella oggi nel bunker dell'Ucciardone a Palermo per la celebrazione dell'anniversario della strage di Capaci, avvenuta ventinove anni fa, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro.

"La mafia, diceva Antonino Caponnetto, teme la scuola più della Giustizia, l'istruzione toglie l'erba sotto i piedi della cultura mafiosa", ha scandito il capo dello Stato: "Una organizzazione criminale, che ha fatto di una malintesa, distorta e falsa onorabilità il suo codice di condotta, in questi ultimi decenni ha perduto terreno nella capacità di aggregare e di generare, anche attraverso il terrore, consenso e omertà tra la popolazione - ha aggiunto - La mafia, può essere definitivamente sconfitta, realizzando così la lucida profezia di Giovanni Falcone". 

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Oggi “esiste ancora, estende i suoi tentacoli nefasti in attività illecite e insidiose anche a livello internazionale. Per questo è necessario tenere sempre la guardia alta e l'attenzione vigile da parte di tutte le forze dello Stato. Ma la condanna popolare, ampia e possente, ha respinto con efficacia, in modo chiaro, corale e diffuso, i crimini, gli uomini, i metodi, l'esistenza della mafia". 

Dunque "o si sta contro la mafia o si è complici, non ci sono alternative".

NO A CONTESE NELLA MAGISTRATURA - Per Mattarella è stata anche un’occasione per sottolineare che "sentimenti di contrapposizione, contese, polemiche all'interno della magistratura minano il prestigio e l'autorevolezza dell'organo giudiziario". 

"Anche il solo dubbio che la giustizia possa non essere, sempre, esercitata esclusivamente in base alla legge provoca turbamento – ha sottolineato -. Se la Magistratura perdesse credibilità agli occhi della pubblica opinione, s'indebolirebbe anche la lotta al crimine e alla mafia". "Vorrei ribadire qui, oggi, quanto già detto nel giugno 2019 al Csm e nel giugno 2020 al Quirinale - ha proseguito - la credibilità della magistratura e la sua capacità di riscuotere fiducia sono imprescindibili per il funzionamento del sistema costituzionale e per il positivo svolgimento della vita della Repubblica".

All’iniziativa per ricordare il giudice Falcone, anche il ministro della Giustizia Marta Cartabia: "Il lavoro di Falcone fu straordinario – ha detto - andare alla ricerca della forza economica della mafia lo portò a sviluppare la consapevolezza che occorreva lavorare a livello internazionale. Quando venne al ministero nel '91 iniziò la fase di cooperazione internazionale, fu un periodo breve ma fecondissimo. A livello europeo, fu Falcone il primo a intuire che occorreva una protezione penale degli interessi finanziari. Tra qualche settimana prenderà avvio la Procura europea, una istituzione dell'Ue, anche qui troviamo un lascito di Falcone". 

(Unioneonline/D)

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