Sono 44,4 milioni le persone che hanno completato il ciclo vaccinale, l'82,22% della popolazione over 12, mentre l'86,06% ha fatto almeno una dose. Ma di fronte alla risalita dei contagi gli esperti alzano l’asticella: per poter arginare definitivamente la pandemia di Covid, bisogna raggiungere il 90% di italiani immunizzati. 

Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. E va anche in questa direzione lo sprint sulle terze dosi. Se per il coordinatore del Cts Franco Locatelli si arriverà "più in là nel tempo" a considerare una terza dose anche per i più giovani, il presidente dell'Istituto superiore dei Sanità, Silvio Brusaferro, si spinge oltre: estenderla a tutta la popolazione "è uno scenario verosimile".

Arrivare a nove italiani su dieci con doppia dose intanto non appare un obiettivo troppo lontano, se non fosse che arrivati a questo punto i nuovi vaccinati sono sempre meno: ancora 7,6 milioni gli italiani over 12 che “resistono” e non hanno fatto nemmeno una dose. Anche la spinta che si sperava sarebbe stata data dall’obbligo vaccinale sui luoghi di lavoro è stata piuttosto deludente o comunque sta esaurendo i suoi effetti.

I nuovi vaccinati questa domenica sono stati circa 10mila, la domenica precedente erano stati quasi 29mila, e quella ancora prima 26mila.

TERZE DOSI – Intanto superano il milione le terze inoculazioni, tra "dose addizionale", somministrata ai soggetti fragili, e "booster", ossia l'ulteriore richiamo agli over 60. Potrebbero essere in vista anche i richiami per chi ha fatto il vaccino monodose J&J ma su questo si attendono le indicazioni dell'Ema. Visto che "la protezione dopo 6 mesi scende in modo significativo", secondo il microbiologo Andrea Crisanti, le persone vulnerabili e il personale sanitario dovrebbero fare la terza dose "il prima possibile" ma, avverte, "se non vogliamo che accada quello che stiamo vedendo in Gran Bretagna, la terza dose di vaccino dovrebbero farla tutti".

"Abbiamo ancora del tempo per decidere" sui giovani, sostiene Rezza: "Del resto la maggior parte ha cominciato il ciclo vaccinale a ridosso dell'estate e non sono passati i sei mesi per l'ulteriore richiamo". "

Si valuta anche l’ipotesi di proteggere i bambini sotto i 12 anni: "Avere la vaccinazione per bambini tra 5 e 11 anni – osserva il professor Matteo Bassetti – vorrebbe dire proteggere tutta la fascia di studenti che frequenta le scuole, dalle elementari alle medie". Questi vaccini, ha precisato, sono "sicuri tanto quanto altri obbligatori" e forse "anche di più". 

(Unioneonline/D)

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