Estendere la terza dose a tutti è “uno scenario verosimile”. Parola del presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. Anche secondo Andrea Crisanti, “se non vogliamo vedere quel che è accaduto in Gran Bretagna, la terza dose devono farla tutti”.

La tendenza sembra proprio essere questa, anche se per il momento è più importante somministrarla a tutti gli anziani e i fragili: “Se la faremo anche per i giovani, è una cosa da considerare più in là nel tempo”, afferma il coordinatore del Cts Franco Locatelli.

Mentre Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, alza l’asticella: “Per tenere sotto controllo il virus dobbiamo raggiungere il 90% di immunizzati”, dichiara a proposito dell’aumento dei contagi degli ultimi giorni.

Obiettivo difficile da realizzare, visto che convincere lo zoccolo duro di persone che ancora non si sono vaccinate sarà tutt’altro che semplice. In base ai dati aggiornati a questo pomeriggio sono 44,4 milioni le persone che hanno completato il ciclo vaccinale, l'82,22% della popolazione over 12, mentre l'86,06% ha fatto almeno una dose.

L'obiettivo del 90%, quindi, non sarebbe lontano, non fosse che i nuovi vaccinati sono sempre meno e resistono gli irriducibili del no: 7,6 milioni di italiani over 12 non hanno fatto nemmeno una dose. Ad esempio, i nuovi vaccinati questa domenica sono stati circa 10mila, la domenica precedente erano stati quasi 29mila, e quella ancora prima 26mila. Proseguono invece a ritmo sostenuto le terze dosi, che hanno superato il milione.

Intanto oggi l’Ema ha dato il via libera alla somministrazione della terza dose del vaccino Moderna per le persone dai 18 anni in su. Lo ha reso noto la stessa Agenzia europea per il farmaco. Al momento in Europa l’unico vaccino approvato per la terza dose era quello Pfizer.

I dati disponibili, si legge in una nota dell'Ema, hanno indicato che una terza dose del vaccino Moderna, lo Spikevax, somministrata 6 o 8 mesi dopo la seconda porta a un incremento degli anticorpi negli adulti in cui il livello delle difese si è ridotto. Per il richiamo la dose di vaccino è pari alla metà di quella somministrata la prima volta.

(Unioneonline/L)

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