I farmacisti si preparano a vaccinare per coprire la grande richiesta prevista nei prossimi mesi.

Ma l'ipotesi che comincia a circolare, dopo l'incontro al ministero della Salute con le rappresentanze dei farmacisti, si scontra con le proteste di medici e biologi e soprattutto con un vuoto legislativo: manca la norma che li autorizzi a farlo.

In Italia i vaccini possono essere somministrati solo da un medico o dagli infermieri, sotto la supervisione di un medico, come ricorda Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg): "Le iniezioni intramuscolari, come i vaccini, possono essere fatte anche dagli infermieri, sotto la supervisione di un medico. Vuol dire che deve esserci un medico responsabile disponibile, che ha la responsabilità della terapia medica e sa come intervenire nel caso di un evento avverso".

Ecco perché l'idea di estendere i vaccini alle farmacie ha subito trovato contrari medici e associazioni dei laboratori di analisi: "Non condividiamo l'idea che i test sierologici per Covid-19 possano essere autosomministrati. Nell'attuale contesto epidemiologico, l'indicazione dovrebbe rimanere nella disponibilità del medico", afferma il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli.

Federfarma intanto non ha perso tempo, e già da qualche settimana l'Utifar (Unione tecnica italiana farmacisti 2000) ha attivato un corso di formazione a distanza per vaccinare contro l'influenza, a cui si sono iscritti in 4000: "Noi siamo disponibili e ci stiamo preparando, ma per poterlo fare serve una norma che ci autorizzi a farlo - precisa il presidente della Federfarma, Marco Cossolo -. In 14 paesi europei i farmacisti possono vaccinare chi ripete il vaccino, e altri 4 si stanno muovendo in tal senso".

Secondo un'indagine dalla Fip (Federazione farmaceutica internazionale), vaccinarsi in farmacia è possibile in almeno 36 Paesi del mondo per influenza, epatite B e tetano, ma l'elenco include vaccini per morbillo, malaria, infezioni pneumococciche e fuoco di Sant'Antonio. Ovviamente è emersa anche l'ipotesi di rendere disponibili in farmacia i test sierologici validati dall'Istituto Superiore di Sanità e dal Comitato Tecnico-scientifico.

(Unioneonline/D)
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