Ha confessato Marco Longo, il 33enne fermato per l'efferato omicidio di Hamdi Fathel, 32enne tunisino il cui corpo è stato ritrovato martedì scorso a Piombino (Livorno) legato al letto e completamente carbonizzato.

L'omicidio sarebbe maturato nell'ambiente dello spaccio di droga.

Fathel è stato immobilizzato, ucciso con tre colpi di arma da fuoco e poi bruciato: aveva il polso legato al letto con una catena metallica e sui suoi occhi sono state poste due monete.

L'omicidio sarebbe scaturito a causa di un debito non pagato per un telefono cellulare.

Longo, 33 anni, senza precedenti penali, di professione fa la guardia giurata.

Gli investigatori sono arrivati a lui controllando le conoscenze e le amicizie del tunisino, con precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti. Durante le verifiche negli ambienti frequentati da Longo, è emerso ieri che la guardia giurata aveva confessato ad alcuni amici, vicini di casa, di essere stato lui l'autore del delitto.

Portato in caserma, Longo ha confermato le accuse e confessato il delitto davanti al pubblico ministero.

(Redazione Online/L-D)

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